- Color Bleeding

Facciamo anche qui un po' di chiarezza

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Image Description

Di Walter Ciceri

Ins.21/03/2023 10:43:04 Upd.30/04/2024 07:07:04

Traducendo letteralmente possiamo parlare di "Trasferimento di Colore" oppure di "Gocciolamento di Colore" ma in senso generale forse la traduzione che meglio si addice è "Contaminazione di Colore".
Già, perchè rimanendo in campo grafico/fotografico e bazzicando in vari Blog e chat di diversa estrazione ne ho lette di ogni.
Come spesso accade On Line, l'acquisizione di informazioni parziali, conduce il fruitore verso convinzioni che in poco tempo riescono a consolidare leggende metropolitane.... e noi questo vogliamo evitarlo ... Vero ? 

allora facciamo un po' di chiarezza :

Prima di tutto, escludendo a priori l'effetto derivato dall'introduzione nella lavatrice delle mutande colorate unitamente al bucato bianco, che genera indesiderate quanto variopinte biancherie, rovinando irrimediabilmente il corredo della nonna. Se rimaniamo in ambito fotografico, cominciamo col dire che è possibile imbattersi in questo fenomeno in due momenti ben distinti del processo creativo, uno prettamente fisico nella fase di stampa e uno totalmente digitale nella fase di post produzione.

Volendo liquidare abbastanza rapidamente l'aspetto fisico occorrente in fase di stampa, vi basti sapere che il "Color Bleeding" si verifica nei punti di confine tra linee o zone di colore differenti. La goccia di inchiostro che colpisce la carta deve penetrare le fibre e confinarsi in un preciso punto. Questo ovviamente non avviene con precisione assoluta, visto che l'inchiostro, per capillarità e adesione, tende a propagarsi lungo i filamenti del supporto cartaceo. Il fenomeno è conosciuto e sfruttato macroscopicamente dagli artisti dell'acquarello.

Nel caso delle stampe digitali a getto d'inchiostro, il fenomeno varia sensibilmente nelle sue peculiarità sulla base del tipo di inchiostro e del tipo di carta impiegato, con responsabilità sostanziali sul risultato finale.

Trattandosi di un fenomeno fisico conosciuto e ben circoscritto è relativamente facile contenerlo, o meglio controllarlo, magari parlandone o rivolgendosi al proprio stampatore di fiducia.

Il "Color Bleeding" digitale, o quello coinvolto nella fase di Post Produzione è un tantino più complesso da argomentare e maneggiare, anche perché meno circoscritto e per nulla ascrivibile a precisi processi creativi o di produzione.

Cominciamo con distinguere due condizioni, uno è il "CB" creativo o cercato, oserei dire necessario in compositing e l'altro è il "CB" indesiderato o indotto da passaggi di lavorazioni destinate ad altri risultati.

Pregio o Difetto ?!?

 

Come premessa possiamo affermare che il "Color Bleeding" non è un difetto necessariamente da correggere o un elemento necessariamente da enfatizzare, è comunque un aspetto da verificare, controllare e ricondurre nei limiti della composizione per come essa è stata pensata dall'autore/artista.

Il "Color Bleeding" Creativo o compositivo

Fuori dal processo rappresentativo di un'immagine, riconducendosi alla tridimensionalità della vita quotidiana, è risaputo e tangibile che i colori delle superfici e degli oggetti accostati e investiti da sorgenti luminose si influenzano e contaminano vicendevolmente.
Non penso ci sia nulla da aggiungere a questa affermazione, basti ragionare per estremi, pensando ad un vaso bianco posto vicino ad un fondale rosso.... il vaso, a monte delle correzioni percettive sensoriali applicate inesorabilmente del nostro cervello, diverrà oggettivamente rosa anche se in maniera ponderata lo considereremo sempre bianco.

Ecco, questa situazione, se vogliamo anche imbarazzante, che di per se basta ad annientare il concetto di "assoluto" e "reale", deve necessariamente essere presa in considerazione in fase di "color correction" o modellazione luminotecnica ambientale in ambito fotografico. 

La situazione si complica se stiamo operando su un compositing dove le immagini riprese e da fondere in un unico ambiente sono state influenzate da condizioni luminose differenti. Il caso più comune lo riscontriamo in tutte quelle situazioni dove sia necessario scontornare un soggetto e ricollocarlo su fondale di colore diverso o di diversa natura.

Il "Color Bleeding" Accidentale

Dove dobbiamo riporre la maggiore attenzione è proprio in questo caso, quando dopo un intervento di interpolazione per adeguare la dimensione di un'immagine o dopo azioni tese a migliorare la nitidezza ci ritroviamo con zone di colori differenti e attigue che provocano micro contaminazioni in prospicenza della linea netta di demarcazione tra due colori.

Il fenomeno ha attinenza anche con le pratiche di manipolazione del "Contrasto colore". Di fatto con una osservazione sulle basse frequenze o da grande distanza oppure su immagini di piccole dimensioni il fenomeno risulta ininfluente, ma portandocelo appresso in tutte le fasi di PostProduzione, potrebbe causare non pochi problemi specie se fosse necessario realizzare immagini di gradi dimensioni.



Non posso fare altro che concludere raccomandando i soliti accorgimenti :
- Massima attenzione anche nei particolari
- Durante la post produzioni fare tante pause di durata variabile
- Fare interventi mirati e di piccola portata